DICONO DI ME

Dott. Giorgio Falossi – Presidente Associazione ” Il Quadrato ” e Critico d’Arte internazionale

“… tecnica pirografica con l’interpretazione disegnativa e contrasti brunati. C’è anche una qualità interna, paesaggi di silenzio e di amore “.

On. Alfredo Pasolino – Critico d’Arte internazionale – Eraclea, 14 dicembre 1997

” Con la forza di Prometeo Gaioni comanda il legno, carpendone l’essenziale mistero della vita e della forma : luce e ombra di archetipi scavati sulla materia, racchiusi nella psiche dell’artista in sinergia di definizione sull’ opera “.

Prof.essa Mariarosa Belgiovine – Grazzano Visconti, 27 aprile 1997

“Opere eseguite con la tecnica pirografica, dove emerge la bravura artistica e tecnica di Renzo Gaioni. Egli indulge sul particolare creando con accertata precisione l’effetto desiderato. I suoi paesaggi profumano di un canto antico, abilmente trasmesso al nostro presente, dove l’artista può fermare lo scorrere del tempo “.

E.M Busi – Boario Terme, 31 agosto 1998

” È stata una piacevole sorpresa la schiva apparizione di Renzo Gaioni tra i colonnati delle Terme lasciati ormai deserti da altri artisti. Renzo Gaioni è un incisore che usa una particolare tecnica espressiva detta ” pirografia “; cioè disegnare, gravare attraverso il fuoco. I suoi occhiali neri misteriosi e aggressivi da Blues Brothers servono però a nascondere un animo sensibile e poetico. La poesia egli l’ ha ereditata dal padre Giorgio, professore di letteratura, scrittore e poeta. Renzo non tralascia mai di fare riferimento alla sensibilità poetica del padre, alla sua vena malinconica ed alla sua ricerca delle memorie e delle sensazioni del passato. Ma ciò che il padre vergava con la penna, egli incide col fuoco. Nascono così, con un amore speciale per gli scorci suggestivi, i bei quadri su legno che rappresentano, ora un angolo di un casolare, ora un pergolato, ora il bel ponte di Montecchio col fiume Oglio e i suoi scorci prospettici …

Un discorso a parte meritano le rappresentazioni delle città. Ho visto la sua interpretazione della Piazza vecchia di Bergamo alta, mentre pazientemente veniva ricostruita in ogni suo minimo dettaglio. L’effetto è stupendo ! Pur nella fedele rappresentazione dei particolari, il lirismo pittorico appare in ogni tratto, in ogni chiaroscuro ottenuto con pressioni diverse del pirografo. Scompaiono per incanto le persone dalla bella piazza e ci si ritrova immersi in un’atmosfera magica e surreale, in una sospensione del tempo, dove il silenzio aleggia e invita alla meditazione e alla poesia. L’effetto “seppiato ” contribuisce ancor più a portarci indietro nel tempo ormai inesorabilmente trascorso. Ma si faccia ben attenzione ! Le sue opere non sono di china sbiadita, come potrebbero sembrare, bensì tenui bassorilievi ; e la mano non può che provare stupore nell’accarezzarli “.

Alessandra di Cesare – Giornalista Pubblicista – 25 Maggio 2004

” Surreale e magico è stato percorrere le vie che s’incontrano entrando nel tuo mondo.
Un mondo fatto di ombre e luci, di pietre e riflessi, di legno e anima.
Un armadio di rievocazioni, dove anche la nostalgia di un imprevisto scorcio e il ricordo di un prezioso angolo troverebbero e sentirebbero proprie le vesti che con umile maestria hai saputo tessere … tratto dopo tratto, linea dopo linea, sfumatura dopo sfumatura … attraverso l’esile fiamma del pirografo e l’indomabile fuoco della tua passione.
Mi sono intrufolata nelle pieghe della tua sensibilità come i raggi di sole d’infiltrano nelle fessure… in quelle screpolature create dal leggero discostarsi delle pietre sincere delle tue opere.
Nello scalfire il legno arrivi a toccare l’anima dello spettatore… nell’imprimere tracce riesci a fare emergere la più viva espressione degli scenari e il tutto dona pace a noi che ammiriamo incantati le tue opere e a te che ne sei l’artefice.”

Alessandra Di Cesare – Giornalista Pubblicista – Perugia, Settembre 2007

A distanza di anni, quasi con nostalgica memoria, torno a visitare paesaggi ormai divenuti amici.
Sono quelli che il pirografo di Renzo mi ha saputo raccontare. Hanno tutti una storia, consumata dal tempo, vissuta e forse, proprio per questo, ancor più ricca di fascino.
Poetici itinerari impressi nella memoria, se pur appena nel legno. Riaffiorano piacevolmente, rievocando suggestive immagini, coperte da un alone d’indeterminazione temporale. Lungo il viaggio, il magico lirismo ci sospende in un momento indefinito. Ci immergiamo in un’alternanza di tratti, catturati, nella loro sottile trama, da una matrice di tenui sfumature e decise incisioni.
Lo stile di Renzo Gaioni è di una semplicità dolcemente complicata. Paradossalmente, il ‘realismo’ della materia, dovuto a una significativa presenza di dettagli, tende a rendere sempre più ” surreale ” l’atmosfera. I particolari ci appaiono nitidi quanto straordinariamente espressivi. Attraverso la perfetta riproduzione delle imperfezioni Renzo rende il paesaggio “vero ” e anche più umano, conferendo alle scene pirografate una profondità particolare e, forse, anche, una specifica dimensione.
Condividere i suoi creativi “sguardi ” ci dà modo di apprezzarne la sensibilità artistica, la suggestiva percezione di borghi medievali, e le sue attente ricerche nel restituire la genuina bellezza di architetture rurali destinate ormai a scomparire, forse troppo umili e indulgenti di fronte al divampare delle strutture moderne.
Nel suo legno, solido nelle pietre, quanto evanescente nell’acqua, ombre e luci dialogano in armoniosi contrasti, trovando nel ” seppiato ” il sapore antico di uno schizzo, autentico e spontaneo, in un secondo momento minuziosamente raffinato, ripulito, ma, per sua natura, già logoro e imperfetto, pregno dell’usura di una realtà che è stata vissuta.

Alcune recensioni ed articoli tratti da quotidiani e periodici :